MEDTEC School: la multidisciplinarietà alla base dell’innovazione

18/07/2023

Medicina e ingegneria sono le due più grandi passioni di Davide Pompilio. Per questo ha deciso di intraprendere il percorso di doppia laurea offerto dalla MEDTEC School. Questo corso universitario, della durata di sei anni e attivato da Humanitas University in partnership con il Politecnico di Milano, ha l'obiettivo di formare un profilo professionale ibrido, capace di colmare il divario tra due mondi apparentemente distanti. Dai motivi che lo hanno spinto a scegliere un percorso multidisciplinare al lavoro dei sogni, modello di riferimento e molto altro ancora: leggete la nostra intervista per saperne di più su Davide, vincitore nel 2021 di una borsa di studio della Fondazione Dompé.

 

Cosa significa per te la borsa di studio della Fondazione Dompé?

Ricevere questa borsa di studio è stato un onore incredibile. Sapere che qualcuno ha riconosciuto del potenziale in me, a tal punto da permettermi di studiare ciò che amo e di fissare obiettivi ambiziosi, mi gratifica immensamente. La borsa di studio poi è una fonte di motivazione costante: mi spinge a impegnarmi al massimo ogni giorno. Spero in futuro di rendere orgogliose le persone che hanno creduto in me fin dall'inizio, diventando una figura di spicco nel mio campo.

Perché hai scelto la MEDTEC School?

Ho scelto di frequentare la doppia laurea in Medicina e Ingegneria Biomedica della MEDTEC School innanzitutto perché il suo programma coniuga le mie due più grandi passioni: la medicina, che mi ha affascinato fin dall'infanzia, e l'ingegneria, a cui mi sono appassionato in una fase successiva. Inoltre, credo fermamente che la formazione multidisciplinare fornita da questo percorso di studi sia fondamentale per progredire, per innovare. Infine, trovo sfidante poter percorrere una strada totalmente diversa dalle tradizionali lauree in medicina.

In che modo è innovativo il tuo percorso di laurea?

La MEDTEC School è innovativa perché forma professionisti competenti sia in medicina sia in ingegneria: i medici-ingegneri. Questa miscela unica di competenze ci permette di conoscere a fondo e saper utilizzare le nuove tecnologie, preparandoci al futuro della medicina. Apprezzo quindi molto l'opportunità di studiare materie come il machine learning e l'intelligenza artificiale, che sono sempre più rilevanti in campo medico. In più, fin dal primo anno, abbiamo la possibilità di svolgere esperienze pratiche, come, ad esempio, le dissezioni anatomiche, e consolidare così le conoscenze acquisite sui libri.

 

Qual è il lavoro dei tuoi sogni?

Immagino il mio futuro in una sala operatoria o, comunque, in un ambiente clinico. Recentemente, ho avuto la straordinaria opportunità di assistere a un intervento chirurgico qui in Humanitas. Non solo non sono svenuto durante l’operazione, ma ho anche capito che l’enorme impegno che sto mettendo in questo percorso di laurea mi porterà a diventare il professionista che desidero veramente essere, ovvero un neuorchirurgo. Ciò che mi affascina delle neuroscienze è il fatto che anche la più piccola alterazione nella base neurale di un individuo può avere un impatto su larga scala.

 

Cosa c’è in cima alla tua lista dei desideri?

Oltre a vincere un premio Nobel, che è senza dubbio il sogno di tutti, in cima alla lista dei desideri c'è l'obiettivo di inventare un dispositivo medico rivoluzionario. L'idea di mettere a punto uno strumento che possa migliorare la vita delle persone e contribuire così nel mio piccolo al progresso dell'assistenza sanitaria mi entusiasma moltissimo.

 

Chi è il la tua figura di riferimento nella vita?

La mia figura di riferimento nella vita è mio nonno. Mi ha insegnato il valore del tempo, l'importanza di osservare ed essere consapevole di ciò che accade intorno a me e il significato dell'amore incondizionato.

 

Qual è la tua più grande passione a parte la medicina e l’ingegneria?

La mia più grande passione è la musica. Sebbene ami suonare diversi strumenti, ce n'è uno che mi è particolarmente caro: il pianoforte. Se fossi obbligato a scegliere un'unica cosa da portarmi su un'isola deserta, sarebbe senza dubbio il compagno di avventura prescelto.

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