La comprensione dei meccanismi molecolari delle malattie: la strada verso terapie salvavita
Andrea Sperotto è uno studente vicentino di 22 anni con la passione per la scienza e un sogno: sviluppare trattamenti terapeutici per le malattie oggi senza cura. Dopo una laurea triennale in Biotecnologie, ha intrapreso un master in Biotecnologie Molecolari e Mediche presso l'Università di Verona per approfondire la conoscenza dei meccanismi molecolari alla base delle malattie umane. L'obiettivo di Andrea è quello di utilizzare le sue conoscenze per sviluppare innovazioni salvavita che migliorino la vita di innumerevoli persone. In questa intervista scoprirete il suo percorso, le sue motivazioni e la sua visione sul futuro della medicina. Parleremo anche della sua esperienza come borsista della Fondazione Dompé 2022 e di cosa ha significato questa opportunità per la sua carriera.
Come hai reagito quando hai scoperto di aver vinto la borsa di studio della Fondazione Dompé?
All'inizio non riuscivo a crederci: il mio primo pensiero è stato che si trattasse di un errore. Ma quando ho capito che quello che stavo leggendo era reale, non sono riuscito a trattenere l'emozione e ho condiviso la notizia con tutti in famiglia. Scoprire che la Fondazione Dompé aveva visto del talento in me, decidendo quindi di investire sul mio percorso, mi ha riempito di gratitudine e ha rafforzato la mia autostima.
Perché hai scelto il Master in Molecular and Medical Biotechnology?
Ho scelto questo corso di laurea perché, dopo la triennale in Biotecnologie, mi sono reso conto dell'importanza di approfondire il mondo delle biotecnologie applicate alle scienze biomediche. In particolare, volevo comprendere meglio i meccanismi molecolari alla base delle malattie, poiché questa conoscenza è fondamentale per lo sviluppo di nuove terapie salvavita. E questi sono esattamente gli obiettivi che si prefigge il mio master.
Cosa ami di più della tuo percorso di laurea?
Mi piace la grande libertà che offre agli studenti nel definire il proprio piano di studi. Ci sono molti corsi opzionali in vari campi, il che significa che possiamo costruirci un percorso di formazione “su misura”, che rispecchia quindi le nostre specifiche esigenze di apprendimento e interessi scientifici.
Come hai reagito quando hai scoperto di aver vinto la borsa di studio della Fondazione Dompé?
All'inizio non riuscivo a crederci: il mio primo pensiero è stato che si trattasse di un errore. Ma quando ho capito che quello che stavo leggendo era reale, non sono riuscito a trattenere l'emozione e ho condiviso la notizia con tutti in famiglia. Scoprire che la Fondazione Dompé aveva visto del talento in me, decidendo quindi di investire sul mio percorso, mi ha riempito di gratitudine e ha rafforzato la mia autostima.
Perché hai scelto il Master in Molecular and Medical Biotechnology?
Ho scelto questo corso di laurea perché, dopo la triennale in Biotecnologie, mi sono reso conto dell'importanza di approfondire il mondo delle biotecnologie applicate alle scienze biomediche. In particolare, volevo comprendere meglio i meccanismi molecolari alla base delle malattie, poiché questa conoscenza è fondamentale per lo sviluppo di nuove terapie salvavita. E questi sono esattamente gli obiettivi che si prefigge il mio master.
Cosa ami di più della tuo percorso di laurea?
Mi piace la grande libertà che offre agli studenti nel definire il proprio piano di studi. Ci sono molti corsi opzionali in vari campi, il che significa che possiamo costruirci un percorso di formazione “su misura”, che rispecchia quindi le nostre specifiche esigenze di apprendimento e interessi scientifici.
Cosa ti fa alzare la mattina?
Il pensiero di studiare e lavorare per costruire la mia carriera futura, accettando sia i sacrifici che le soddisfazioni che comporta questo cammino, è ciò che mi motiva ogni giorno.
Che cosa ti appassiona, a parte la scienza?
Sono da sempre appassionato di cinema. Mi piace la capacità dei film di farmi staccare dalla routine, a volte stressante. Da bambino ho avuto la fortuna di partecipare ad alcune produzioni cinematografiche in veste di attore. Più recentemente, invece, ho avuto la possibilità di lavorare come assistente di produzione.
A volte gli studenti rinunciano a candidarsi perché temono di non vincere. Ti è capitato di pensare a questo, o di avere qualche altro pensiero negativo, quando hai fatto domanda per la borsa di studio della Fondazione Dompé?
Personalmente, non ho mai considerato l’opzione di rinunciare a candidarmi per questa borsa di studio. Ero consapevole di soddisfare i requisiti richiesti ed ero determinato a provarci fino in fondo. Iniziative come questa non dovrebbero spaventare gli studenti ma, al contrario, incoraggiarli a dimostrare le proprie capacità, che è anche lo scopo di fondazioni come questa. Come ripeto sempre a me stesso, fallire fa parte della vita, ma il vero fallimento si verifica solo se non si prova a perseguire i propri obiettivi.