Dare vita alla speranza: il sogno di Noemi Tedesco di rivoluzionare la salute riproduttiva

08/01/2025

Incontriamo Noemi Tedesco, giovane laureata e vincitrice della borsa di studio della Fondazione Dompé nel 2022, che sogna di trasformare il futuro della salute riproduttiva. Con una combinazione di empatia, determinazione e amore per la scienza, Noemi ha scelto di studiare Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare all’Università di Bari, corso che unisce pratica di laboratorio e innovazione, con un focus particolare sulla riproduzione assistita, laureandosi con lode e menzione accademica, per poi proseguire gli studi con un Master di Secondo Livello presso l’Università di Pavia. Spinta dalla passione per aiutare gli altri, Noemi punta a rendere i trattamenti per la fertilità più accessibili e a rompere le barriere sociali che ancora li circondano. La sua storia è un mix di sfide, sogni e voglia di fare la differenza.

Cosa significa per te vincere questa borsa di studio?

Per me è un riconoscimento enorme. Non è solo il premio in sé, ma il fatto che mi sento vista e ricompensata per il mio lavoro e i miei sforzi e ciò mi riempie di orgoglio. 

Perché hai scelto il corso di Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare presso l’Università di Bari?

Ho appena concluso la magistrale in Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare presso l’Università di Bari. Ho scelto questo corso perché è molto pratico, ti prepara davvero al lavoro in laboratorio. Mi sono specializzata nella riproduzione assistita, un campo in cui il corso è tra i migliori in Italia: lavoriamo con modelli animali e tecniche all’avanguardia. Ora voglio fare un altro passo avanti e iniziare, da gennaio 2025, un master di secondo livello all’Università di Pavia dedicato alla biologia e biotecnologia della riproduzione.

Perché questo settore è così importante oggi?

La salute riproduttiva è un tema cruciale. Secondo un recente studio, circa il 15% delle coppie nel mondo affronta problemi di infertilità. E con una domanda in aumento, sempre più persone si affidano alla riproduzione assistita. È un campo in cui c’è tanto bisogno di innovazione e supporto.

Cosa ti entusiasma di più di questo lavoro?

La possibilità di lavorare in un settore dove ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo. Ma anche il contatto umano: incontrare persone diverse, ascoltare le loro storie e sapere che quello che fai può davvero aiutarle è qualcosa di speciale.

Descriviti in tre parole.

Empatica, ambiziosa, sognatrice. Mi piace entrare in sintonia con gli altri, ascoltare e puntare in alto. Sì, sono una sognatrice, ma credo che i sogni siano ciò che ci spinge a dare il meglio di noi.

Qual è stata la tua sfida più grande che hai mai affrontato?

La pandemia, senza dubbio. Ha messo tutto in pausa e ci ha fatto sentire un po’ persi. Però mi ha anche insegnato tanto: ho imparato a rallentare, a riflettere e a scoprire nuovi interessi.

Che impatto pensi di poter avere nel mondo?

Mi piacerebbe rendere i trattamenti per la fertilità più accessibili e abbattere le barriere sociali che li circondano. Lo so, può sembrare un po’ idealista, ma se non puntiamo in alto, come possiamo migliorare le cose?

Qual è il miglior consiglio che hai mai ricevuto?

I miei genitori mi hanno sempre detto che il fallimento fa parte del viaggio. Ogni errore può insegnarti qualcosa, se hai voglia di imparare.

Quali sono le tue passioni?

Amo l’arte in tutte le sue forme. Che sia passeggiare in un museo, ascoltare un album o guardare un film, l’arte mi ispira sempre.

Come ti fa sentire avere qualcuno che ti supporta?

È fantastico sapere che non solo la mia famiglia e i miei amici, ma anche altre persone credono in me. Questo mi dà la spinta per continuare, ma mi fa anche capire che sto andando nella direzione giusta.

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