Dalle sfide alle scoperte: il viaggio di Emanuele Manco nella genetica

10/12/2024

Emanuele Manco, vincitore della borsa di studio della Fondazione Dompé nel 2022, ha da poco concluso il suo percorso magistrale in Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare presso l’Università di Bari, specializzandosi in riproduzione assistita e ricerca medica. La sua carriera accademica è segnata da una visione chiara: contribuire al futuro della medicina, con un focus particolare sulla diagnostica preimpianto e sulle malattie rare. Oggi, Emanuele sta proseguendo i suoi studi con un dottorato in Genetica Medica, dove applica le competenze acquisite per esplorare nuove frontiere nella ricerca su malattie rare e non diagnosticate.

Con il suo approccio pratico e multidisciplinare, Emanuele ha già lasciato un segno nel mondo della ricerca. Ma oltre ai successi accademici, la sua è una storia di resilienza, determinazione e di un forte impegno a migliorare la vita degli altri attraverso la scienza e l’innovazione.

Perché hai scelto questo percorso di studi?

Ho scelto questa magistrale perché dal secondo anno permette di specializzarsi in Riproduzione Assistita, un campo che mi affascina profondamente, soprattutto alla luce del numero sempre maggiore di coppie che si trovano ad affrontare problemi di infertilità. Collaborare con ginecologi e biotecnologi mi ha permesso di approfondire temi come la diagnostica preimpianto, i problemi di infertilità, la consulenza genetica e le tecniche più avanzate di riproduzione assistita.

Cosa rende innovativo il tuo corso di laurea?

È uno dei pochi programmi in Italia incentrati sulle tecnologie di riproduzione assistita – le cosiddette “ARTs”. Questi metodi offrono un aiuto concreto alle coppie che desiderano avere figli. L’aspetto unico del corso è l’approccio pratico che lo caratterizza; infatti, ho avuto l’opportunità di lavorare con animali da allevamento come pecore, bovini e cavalli. Queste esperienze, oltre a essere formative, hanno un valore applicativo anche nella medicina umana.

Qual è stato l’aspetto che hai amato di più del tuo corso di studi?

Senza dubbio l’approccio pratico e multidisciplinare. Le lunghe ore trascorse in laboratorio mi hanno permesso di mettere in pratica ciò che ho imparato e di testare davvero le mie capacità.

Come hai reagito alla notizia della borsa di studio?

Quando ho saputo di aver vinto la borsa della Fondazione Dompé, sono rimasto senza parole. Sono corso subito in soggiorno per dirlo ai miei coinquilini. È stato un momento indimenticabile, pieno di gioia e orgoglio.

Come ti descrivono le persone?

Di solito mi descrivono come determinato, empatico e testardo e devo dire che sono d’accordo! La mia testardaggine, in particolare, mi è stata di grande aiuto, sia nella vita personale, sia in quella accademica.

Raccontaci di un traguardo di cui sei particolarmente fiero.

Sono molto orgoglioso di aver concluso i miei studi universitari a settembre con un progetto di tesi che mi ha fatto crescere nel campo della diagnostica. È stato un percorso impegnativo ma incredibilmente gratificante, in cui ho avuto modo di affinare le mie competenze e applicarle a situazioni reali. Inoltre, ho appena iniziato un dottorato in un centro di ricerca d’eccellenza per le malattie rare: un’opportunità straordinaria per crescere ulteriormente come persona e come professionista.

Qual è il tuo lavoro dei sogni?

Voglio lavorare nel campo della Genetica Medica, concentrandomi sulla diagnostica preimpianto, prenatale e neonatale. Vorrei anche contribuire alla ricerca per sviluppare terapie per le malattie rare. Questo interesse nasce da una storia personale: mia sorella è affetta da una malattia rara, ancora senza nome. La sua resilienza mi ha ispirato a creare con lei un profilo Instagram, dove connettiamo famiglie di tutto il mondo per condividere informazioni e offrire supporto.

Chi è stato il tuo modello di riferimento?

La mia famiglia. I miei genitori mi hanno insegnato a superare le difficoltà e a vedere gli errori come opportunità di crescita. Mia sorella è un esempio di coraggio e forza, mentre mio fratello mi ha mostrato l’importanza del lavoro duro e della dedizione.

Cosa ti appassiona di più?

La musica è una parte fondamentale della mia vita. Ogni momento della mia giornata ha la sua playlist e le fasi della mia vita sono scandite da generi diversi. Mi appassiona in particolare la musica indie ed elettronica, che mi accompagna ovunque: nei viaggi, mentre studio, o semplicemente in base al mio stato d’animo.

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