Dalle scienze omiche alle agenzie spaziali
Nonostante la giovane età, ha una visione chiarissima del proprio futuro, per lo meno di quello ideale. Sogna di lavorare per un’agenzia spaziale e di discutere il futuro dell’uomo nello spazio con Elon Musk. Ecco la nostra intervista a Giorgia Cucina, borsista della Fondazione Dompé e studentessa della laurea magistrale in Biomedical Omics presso La Statale di Milano.
Ambiziosa: mi fisso degli obiettivi che sembrano impossibili da raggiungere e li uso come motivazione per migliorare me stessa e crescere.
Significa innovazione, la possibilità di realizzare qualcosa di concreto in futuro e raggiungere obiettivi importanti per la collettività. Significa, soprattutto, contribuire allo sviluppo della conoscenza in un settore che ha visto una rapidissima evoluzione negli ultimi decenni.
La varietà di approcci per studiare la complessità, l’interazione e la possibilità di un confronto intellettuale con i professori e l’estrema attualità dei temi affrontati.
Mi piacerebbe lavorare all’ESA o in altre agenzie spaziali. Mi affascina l’idea di poter studiare nel dettaglio come il corpo umano possa reagire a condizioni estreme, così come l’opportunità di sviluppare nuovi farmaci e tecnologie in un ambiente all’avanguardia.
Elon Musk, per comprendere al meglio la sua visione e i suoi piani per il futuro dell’uomo nello spazio.
Ero stupita, grata e commossa: mi sono sentita apprezzata e riconosciuta per quello che faccio e per il grande impegno che dedico alla mia carriera universitaria.
Vorrei tantissimo poter visitare luoghi inesplorati e incontaminati dall’uomo.
Il trail running, ossia corsa in montagna.
L’ubiquità perché mi permetterebbe di fare tutto ciò che vorrei senza dover scegliere, e quindi non perderei mai occasioni.