Dall'Italia agli Stati Uniti: il viaggio di una scienziata alla scoperta del cervello

17/10/2023

Silvia Penati è una biologa di 32 anni che sogna di formare le future generazioni di scienziati. Nata a Bergamo, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Medicina Molecolare e Sperimentale presso l’Humanitas University a Milano, ha deciso di intraprendere una nuova avventura, trasferendosi con il marito e il figlio di tre anni negli Stati Uniti. Qui sta svolgendo un postdoc presso la Washington University in St. Louis. Il suo obiettivo è comprendere il ruolo del sistema immunitario nel cervello, in particolare durante le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Guardate il nostro video per saperne di più su una delle talentuose vincitrici della prima edizione del nostro Programma di borse di studio intitolato a Rita Levi Montalcini.

Perché è importante per te la borsa di studio della Fondazione Dompé?

Grazie a questa borsa di studio ho potuto trasferirmi negli Stati Uniti per intraprendere il mio postdoc insieme a mio marito Luca e a mio figlio Alessandro.

Che cos'è la scienza per te?

Quando si pensa alla figura dello "scienziato", la prima immagine stereotipata che viene in mente è quella di un secchione tedioso e impacciato. La verità è che la scienza è tutto fuorché noiosa. La scienza è un campo entusiasmante in cui le idee convergono e il futuro viene disegnato, e farne parte è davvero meraviglioso.

Cosa ti piace della ricerca?

Amo la ricerca perché mi dà l'opportunità di scoprire cose nuove e di avere un impatto positivo sulla società.

Raccontaci qualcosa che non c’è sul tuo CV

Sono sempre alla ricerca di nuove sfide e questo è uno dei motivi per cui ho deciso di lasciare l'Italia e imbarcarmi in questo postdoc alla Washington University in St. Louis. Certo, non è facile stare lontano dalla propria famiglia, dagli amici e dalla propria città, ma lavorare in un laboratorio all'avanguardia insieme a scienziati brillanti e straordinari vale pienamente tutti i sacrifici.

Qual è il tuo obiettivo?

Il mio obiettivo professionale è diventare un buon mentore e trasferire la mia passione per la scienza alla nuova generazione di scienziati.

Qual è il tuo motto?

Il mio motto è «senza fretta ma senza sosta», perché credo che i veri vincitori nella vita siano le persone che non si arrendono mai.

Cosa hai provato quando hai scoperto di aver vinto la borsa di studio della Fondazione Dompé?

Quando ho ricevuto la borsa di studio della Fondazione Dompé ero felicissima. È stato fantastico scoprire che ci sono persone che investono in te, che credono nelle tue capacità. Mi sento molto grata, è un sogno che si realizza.

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