Vincere per la scienza: una biotecnologa con la cintura nera
Tenace, altruista, sognatrice e cintura nera di Taekwondo: Sara Buscarini ha terminato da poco l’innovativo corso di Laurea Magistrale in Molecular and Medical Biotechnology presso l’Università di Verona e ha iniziato di recente la sua avventura come PhD student allo Human Technolopole di Milano. Una sfida grande quanto i suoi sogni, che risponde alle sue passioni e obiettivi di carriera. Un settore, quello della Biotecnologia Molecolare e della Medicina, di enorme importanza per Sara, che punta a sviluppare soluzioni all’avanguardia per migliorare la salute e la qualità della vita dei pazienti. Ecco la sua intervista.

Perché hai scelto questa Università?
Dopo aver conseguito la laurea triennale presso l'Università di Urbino, ho scelto l'Università di Verona per la magistrale per la sua innovativa offerta formativa. In particolare, i corsi di Biologia Computazionale e Biotecnologie Forensi si allineavano perfettamente ai miei interessi e ai miei obiettivi di carriera. Inoltre, il Dipartimento di Biotecnologie di Verona è riconosciuto come un'eccellenza nel settore, il che ha influenzato ulteriormente la mia scelta.
Quanto è rilevante oggi la Biotecnologia Molecolare e Medica?
La Biotecnologia Molecolare e Medica è un settore di enorme importanza poiché contribuisce allo sviluppo di trattamenti medici innovativi e avanzati. Grazie a questa disciplina, gli scienziati possono studiare i meccanismi biologici a livello microscopico e sviluppare farmaci mirati per determinate malattie, fino ad arrivare a terapie personalizzate per i singoli pazienti. Per questo motivo, la Biotecnologia Molecolare e Medica rappresenta l'avanguardia della ricerca per il miglioramento della salute e della qualità della vita.
Cosa hai amato di più del tuo percorso di studi?
Ciò che ho amato di più del mio percorso di studi è stata la possibilità di apprendere conoscenze che possono concretamente salvare vite. Ciò che può fare davvero la differenza è la capacità di usare il sapere nel momento giusto. La consapevolezza che le competenze acquisite sono in grado di migliorare direttamente la salute e il benessere delle persone è ciò che mi ha ispirata e motivata di più durante gli anni di studio.
Quali sono tre parole che ti descrivono meglio?
Le tre parole che meglio mi descrivono sono: tenace, altruista e sognatrice.
Sono tenace perché non mi arrendo mai, sono determinata perché lavoro duramente per raggiungere i miei obiettivi.
Sono altruista perché trovo gioia nell'aiutare gli altri e nel mettermi a disposizione delle persone.
Infine, sono una sognatrice perché ambisco a realizzare grandi traguardi, come aprire un giorno la mia azienda.
Qual è il tuo motto?
Il mio motto è: "Non arrenderti mai e sogna in grande". Ripeto questa frase ogni giorno per affrontare le sfide, con determinazione e ispirazione.
Raccontaci di un risultato personale che ti rende orgogliosa
Sono molto orgogliosa di essere riuscita a lavorare part-time durante la mia laurea magistrale. Ho lavorato per tre anni in un bar la mattina, per 24 ore settimanali. Non è stato facile, ma questa esperienza mi ha insegnato l'importanza dell'organizzazione e della dedizione. Grazie a questo lavoro, sono riuscita a diventare indipendente economicamente dai miei genitori, e questo per me rappresenta un grande traguardo.
Quali sono tre obiettivi che vorresti raggiungere quest'anno?
I tre obiettivi che mi sono prefissata per quest'anno sono:
Completare il primo anno del mio dottorato.
Acquisire nuove competenze ed esperienze all'estero.
Migliorare il mio inglese e superare l'esame avanzato.
Cosa ti spinge ad alzarti la mattina?
Ogni mattina mi sveglio con il desiderio di avvicinarmi sempre di più al mio sogno. Questo pensiero mi motiva e mi dà la forza per affrontare la giornata con determinazione e uno scopo preciso.

Raccontaci qualcosa che non è sul tuo Curriculum
Un aspetto che non troverai sul mio curriculum è che sono cintura nera di Taekwondo. Ritengo che oggi sia fondamentale possedere delle competenze di autodifesa. Inoltre, il Taekwondo insegna disciplina e autocontrollo, due valori che considero essenziali. Ho iniziato a praticarlo a dieci anni, ma negli ultimi anni ho dovuto interrompere a causa di diversi trasferimenti: ho cambiato tre città negli ultimi anni. Ciò ha reso difficile essere costante con la pratica. Tuttavia, spero di poter riprendere presto questa passione.
Come hai reagito quando hai saputo di aver vinto questa borsa di studio?
Appena ho saputo di aver vinto questa borsa di studio, ho subito chiamato i miei genitori per condividere con loro la mia gioia! Sono parte integrante della mia vita, e volevo che festeggiassero con me questo momento speciale.
Parlaci di un'esperienza di tirocinio che ti è piaciuta particolarmente
Prima di iniziare il mio dottorato, ho svolto un tirocinio presso l'IRB (Institute for Research in Biomedicine) di Bellinzona, in Svizzera, nel laboratorio di Andrea Cavalli. Trovo estremamente stimolante far parte di un gruppo che integra sia la sperimentazione in laboratorio che la biologia computazionale. Il mio progetto di tesi era incentrato sulla simulazione delle proteine e sulla progettazione di peptidi. In pratica, utilizzavamo il computer per simulare la dinamicità di una proteina e progettavamo diversi ligandi, come i peptidi, in grado di legarsi a essa. Inoltre, ho condotto esperimenti per valutare il legame tra anticorpi o peptidi e una specifica proteina. Ciò che ho amato di più di questa esperienza è stata la possibilità di combinare la parte sperimentale con quella computazionale. Ora ho iniziato il mio dottorato nel campo della Biologia Strutturale presso l'Human Technopole di Milano. Ho scelto questo percorso poiché ritengo fondamentale conoscere le strutture delle proteine per comprendere a fondo i meccanismi biologici e sviluppare nuove strategie terapeutiche.