Da Tehran a Pavia: Mohammadhossein Akhbari parla di ricerca, sfide e il futuro delle biotecnologie
Mohammadhossein Akhbari è convinto che la ricerca scientifica sia la chiave per aprire nuove porte. Con un percorso che lo ha portato da Teheran a Pavia, Mohammad è iscritto al corso di laurea magistrale in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche, con l’obiettivo di fare la differenza nel mondo. Il suo interesse per la Biologia della Senescenza e il suo focus sulle malattie cardiache legate all’età, riflettono la sua dedizione al miglioramento della salute umana e all’allungamento della vita. In questa intervista, Mohammad parla del suo percorso, delle sfide affrontate e delle sue speranze per il futuro delle biotecnologie. Scopriamo insieme il lavoro di uno scienziato impegnato a far progredire le scienze biotecnologiche.

Qual è l'importanza delle biotecnologie oggi?
Le biotecnologie, grazie a innovazioni come le terapie geniche, la medicina personalizzata e i vaccini, svolgono un ruolo cruciale nell'avanzamento di nuovi metodi diagnostici e strategie di trattamento e prevenzione delle malattie. Durante la lotta contro il COVID-19, ad esempio, le biotecnologie si sono rivelate indispensabili nello sviluppo di vaccini efficaci. Inoltre, esse sono fondamentali per tradurre le scoperte scientifiche in successi commerciali, favorendo lo sviluppo di nuovi farmaci, soluzioni agricole sostenibili e molti altri progressi in diversi settori. Pertanto, le biotecnologie non solo migliorano la qualità della vita, ma alimentano anche la crescita economica e creano opportunità di lavoro.
Cosa significano per te le biotecnologie?
Le biotecnologie sono strumenti che rendono possibile l'impossibile.
Qual è la tua materia preferita all'università e perché?
La materia che più mi appassiona è Biologia della Senescenza, che esplora il perché e il come le cellule e gli organismi invecchiano nel tempo. Questo campo di ricerca sta facendo grandi passi avanti nelle biotecnologie e potrebbe cambiare il nostro approccio all’invecchiamento. Ad esempio, recentemente gli scienziati sono riusciti a riprogrammare le cellule della pelle di adulti anziani, facendole ringiovanire di trent’anni. Il mio obiettivo, però, è concentrarmi sulle malattie cardiache legate all’età, una delle principali cause di mortalità a livello globale.
Qual è il tuo motto?
Il mio motto è “non arrendersi mai”. In certi momenti della vita, tutti incontriamo situazioni in cui il successo ci sembra irraggiungibile, spingendoci ad abbandonare i nostri sforzi. Tuttavia, ciò che distingue le persone di successo è la scelta di perseverare nonostante queste sfide, emergendo più forti anche di fronte al fallimento.
Qual è stata la sfida più grande che hai mai affrontato?
Una delle sfide più grandi che ho affrontato è stata il trasferimento dall'Iran all'Italia. È stato molto difficile abituarmi alla distanza dalla mia famiglia e dagli amici e adattarmi ad un ambiente completamente nuovo. La parte più dura, però, è stata affrontare la solitudine, poiché non conoscevo nessuno al mio arrivo. Ci è voluto del tempo per costruire nuove amicizie ma, dopo più di un anno, mi sono adattato alla vita da studente in un nuovo paese e ho superato la solitudine creando nuove connessioni.

Perché hai scelto di frequentare un master in Italia?
Dopo aver ottenuto la laurea triennale in Biotecnologie a Tehran, desideravo proseguire con un Master all'estero. La mia scelta è ricaduta sull'Italia in primo luogo perché l’istruzione universitaria è estremamente rinomata e di qualità, ma anche per diverse altre ragioni: il ricco patrimonio culturale e i paesaggi mozzafiato del paese, il costo della vita accessibile (con i soldi che riesco a risparmiare, sto facendo qualche viaggio!) e il clima mite, fattore chiave nel processo decisionale, poiché è molto difficile per me sopportare il freddo intenso!
Qual era il tuo più grande sogno da bambino? E oggi?
Da bambino, la mia più grande aspirazione era diventare una persona che può fare la differenza, non solo per la mia famiglia, ma per le persone di tutto il mondo. Lo sviluppo del primo vaccino contro il COVID-19 mi ha profondamente commosso e mi ha portato ad ammirare gli scienziati dietro a questo risultato rivoluzionario; vedere i loro contributi alla società mi ha ispirato profondamente e ha nutrito la speranza che un giorno anch'io potrò dare un contributo significativo al mondo Ora, grazie alla borsa di studio della Fondazione Dompé, posso concentrarmi pienamente sui miei studi per cercare realizzare questo sogno.
Se potessi scegliere di cenare con qualsiasi persona viva o morta, chi sceglieresti?
Se potessi, sceglierei sicuramente l'imprenditore cinese Jack Ma. Ammiro molto il suo stile di leadership unico, che enfatizza l’umiltà, l’apprendimento continuo e il valore delle prospettive delle nuove generazioni. A differenza di molti altri imprenditori, Ma ascolta attivamente le idee dei nuovi talenti e adatta costantemente le sue strategie per rimanere all’avanguardia in tempi di cambiamento. Queste qualità sono fondamentali per il suo successo continuo.

Quale hobby non abbandoneresti mai?
Il nuoto e l'insegnamento del nuoto. Ho iniziato a nuotare quando avevo cinque anni. Quando ho compiuto 18 anni, ho intrapreso il percorso per diventare istruttore di nuoto e bagnino. Nuotare mi fa sentire libero e mi aiuta a scaricare lo stress. È come entrare in un mondo completamente nuovo che assorbe tutte le emozioni negative e la tensione.
Cosa significa per te la borsa di studio della Fondazione Dompé?
Oltre ad essere un significativo aiuto finanziario, questa borsa di studio mi ha offerto l'impareggiabile opportunità di inseguire i miei sogni accademici e professionali. Alleggerendo il peso delle spese educative, mi ha permesso di dedicarmi completamente ai miei studi e al mio sviluppo personale. Inoltre, rappresenta un riconoscimento dei miei sforzi e del mio potenziale, nonché un incoraggiamento ad eccellere. La borsa di studio rappresenta anche la possibilità di entrare a far parte di una comunità di studiosi da cui posso imparare e, forse, in futuro, contribuire a mia volta.
Gli studenti a volte rinunciano a fare domanda perché temono di non vincere. Hai avuto questo o altri pensieri negativi quando hai fatto domanda per la borsa di studio della Fondazione Dompé? Se sì, come li hai affrontati?
Inizialmente, ho avuto dubbi sulle mie possibilità di ottenere la borsa di studio della Fondazione Dompé. Tuttavia, anziché farmi abbattere da quelle incertezze, ho scelto di candidarmi a ridosso della scadenza del bando. Mi sono reso conto che, indipendentemente dal fatto che vincessi o meno, non avevo nulla da perdere nel tentare. Il processo di selezione è stato per me estremamente formativo, in quanto mi ha permesso di affinare le mie capacità nello svolgere un colloquio di selezione, una risorsa cruciale per i miei futuri studi di dottorato e colloqui di lavoro futuri. Abbracciando questa prospettiva, ho visto la candidatura non solo come un'opportunità per vincere una borsa di studio, ma anche per rafforzare le mie capacità per future opportunità.