Da Nanchino alle sinapsi: il viaggio di Yimei Cai nelle neuroscienze all'Università di Georgetown
Ottenere un dottorato in neuroscienze è un traguardo ambizioso, e per Yimei Cai rappresenta un percorso guidato da curiosità, determinazione e una passione profonda per la comprensione del cervello umano. Dallo studio dei meccanismi molecolari che stanno alla base dei disturbi neurologici, alla gestione delle sfide della vita accademica, Yimei, originaria di Nanchino, in Cina, è impegnata a spingersi oltre i confini della scoperta scientifica. Rifletti insieme a noi su temi come la resilienza, la collaborazione interdisciplinare e l’importanza di restare motivati per dare un contributo significativo al campo delle neuroscienze.

Cosa apprezzi di più del tuo percorso di laurea?
Senza dubbio, una delle esperienze più stimolanti è poter lavorare con scienziati brillanti, provenienti da diverse discipline. Il laboratorio è un ambiente dinamico e collaborativo, dove lo scambio continuo di idee è fondamentale per affrontare le complesse questioni neurologiche. Inoltre, la possibilità di utilizzare diverse metodologie per scoprire nuove intuizioni mi entusiasma e mi motiva a guardare con ottimismo al futuro della mia ricerca.
In che modo il tuo percorso di studi è rilevante oggi?
La mia ricerca di dottorato è focalizzata sulla comprensione di come alcuni geni legati al disturbo dello spettro autistico influenzino lo sviluppo e la funzionalità delle sinapsi nel cervello. Utilizzando tecniche all’avanguardia, creo organismi modello con mutazioni genetiche specifiche riscontrate nei pazienti umani, per analizzare come queste alterazioni influenzino le connessioni e la comunicazione tra le cellule cerebrali. Questo studio non solo offre nuove intuizioni sul funzionamento delle sinapsi, ma colma anche il divario tra le mutazioni genetiche e i sintomi dell’autismo, aprendo la strada a potenziali nuove terapie.
Cosa significa per te questa borsa di studio?
La borsa di studio della Fondazione Dompé rappresenta un prezioso riconoscimento del mio impegno e della mia dedizione alla ricerca. Il sostegno economico ha avuto un impatto concreto sulla mia vita quotidiana, riducendo lo stress finanziario e permettendomi di dedicare più energie al mio lavoro. Essere parte di questa comunità di borsisti mi offre inoltre l’opportunità di entrare in contatto con scienziati brillanti che condividono le mie passioni, aprendo la strada a collaborazioni stimolanti e ispirando nuove idee.

Raccontaci di un'esperienza all'estero durante il tuo percorso universitario.
Pur essendo nata e cresciuta in Cina, ho scelto gli Stati Uniti per il mio percorso di studi – dalla laurea al dottorato – poiché attratta dalle tecnologie all'avanguardia e dall'opportunità lavorative che coinvolgono alcune delle menti più innovative al mondo. Vivere negli Stati Uniti mi ha permesso di immergermi in un ambiente multiculturale, incontrando persone da ogni angolo del pianeta. Questo ha allargato i miei orizzonti, rendendomi più aperta e versatile, oltre ad aiutarmi a riscoprire e apprezzare ancora di più le mie radici culturali.
Qual era il tuo più grande sogno da bambina? E oggi?
Quando avevo 13 anni, uno dei miei più grandi sogni era trovare un modo per curare l'atassia spinocerebellare, un disturbo devastante che compromette progressivamente il controllo dei movimenti. Questo sogno è nato dopo aver visto un programma televisivo giapponese intitolato “Un litro di lacrime”, che racconta la vera storia di una giovane ragazza che ha affrontato con straordinario coraggio questa malattia. La sua storia mi ha profondamente colpita e il suo coraggio mi ha spinto a voler contribuire alla cura di questa terribile condizione. Oggi, il mio obiettivo è avere un impatto significativo nel campo, partecipando attivamente a future scoperte e trattamenti.

Qual è il miglior consiglio che ti sia mai stato dato?
I consigli più preziosi che ho ricevuto provengono da mia madre. Mi ha insegnato che la vera crescita si ottiene guardando onestamente alle proprie azioni e decisioni, imparando dagli errori e rimanendo aperti alle critiche costruttive. Questa saggezza ha avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso scientifico, dove la riflessione sul mio lavoro e l'attenzione ai feedback dei colleghi sono essenziali per fare progressi.
Raccontaci qualcosa che non c’è sul tuo curriculum.
Ho una miriade di hobby che mi appassionano, tra cui sport, film, cucina, pasticceria, canto, fai-da-te e viaggi, solo per citarne alcuni. Tuttavia, come ricercatrice, il mio orario è molto impegnativo, e trovare il tempo per dedicarmi a tutte queste attività è spesso una sfida. Faccio del mio meglio per ritagliarmi dei momenti per coltivare le mie passioni. Ad esempio, questo luglio, mentre ero in Italia per una conferenza di ricerca, ho deciso di fermarmi una settimana in più per fare la turista e concedermi un po' di relax.