Sogni che prendono forma: il percorso di Nikita Mehta dal dottorato in Neurobiologia ad aspirante chirurgo

16/07/2024

Nikita Mehta è una venticinquenne di Singapore che sogna di diventare chirurgo. Fresca di dottorato in Neurobiologia all'Università di Chicago, dove la sua ricerca si è focalizzata sullo studio dell’Alzheimer, è ora pronta a iscriversi alla facoltà di medicina per specializzarsi nelle malattie neurodegenerative che colpiscono le popolazioni svantaggiate. Vincitrice nel 2022 di una delle borse di studio della Fondazione Dompé in memoria di Rita Levi Montalcini, è la prima borsista negli Stati Uniti a entrare a far parte della rete degli alumni della Fondazione. Scopriamo insieme le motivazioni che hanno spinto Nikita a studiare il cervello, il suo modello di riferimento e le sue passioni al di fuori del mondo accademico.

 

Cosa ti ha spinto a intraprendere un dottorato in Neurobiologia?

Il mio corso preferito all’università si chiamava "Essere Umano e Cittadino". Questo inaspettato tuffo nelle scienze umane, che mi ha portato ad esplorare autori come Platone, Dante e Kafka, ha ampliato i miei orizzonti,  insegnandomi a vedere la scienza non solo come una raccolta di dati e teorie, ma anche come uno strumento per poter comprendere più a fondo e migliorare la condizione dell’uomo. È questa sensibilità umanistica - insieme chiaramente al desiderio di approfondire le malattie neurodegenerative - che mi hanno spinto a intraprendere un dottorato in Neurobiologia.

 

Nel 2022 hai vinto una borsa di studio della Fondazione Dompé in memoria di Rita Levi Montalcini. Cosa ha rappresentato per te questo traguardo?

La vincitrice del Premio Nobel Rita Levi Montalcini è stata una pioniera nel campo della neurobiologia dello sviluppo. Anni fa, mi sono imbattuta in alcuni articoli scientifici -  scritti da lei insieme al Dott. Hamburger - relativi alla rimozione e al trapianto di arti nell'embrione di pollo, e ricordo di essere rimasta molto colpita dai loro metodi rivoluzionari. Rita Levi Montalcini è una dei miei più grandi modelli di riferimento in ambito scientifico, quindi essere premiata con una borsa di studio dedicata a lei è stato un grande onore per me!

 

Qual è stata la tua reazione quando hai scoperto di aver vinto questa opportunità?

Non mi aspettavo di vincere la borsa di studio della Fondazione Dompé perché c’erano molte persone brillanti che avevano fatto domanda, quindi per me è stata una sorpresa, uno shock. Sono incredibilmente grata alla Fondazione per aver pensato a una forma di sostegno economico senza vincoli di nazionalità e per il suo impegno nel promuovere la ricerca scientifica. A volte, i programmi di dottorato e l’attività di ricerca possono essere percorsi solitari, quindi significa molto sapere che ci sono delle persone che hanno a cuore il nostro lavoro e che sono disposte a sostenerci. Questa borsa di studio ha davvero cambiato la mia esperienza di dottorato e mi ha aiutato a ritrovare l’entusiasmo per la mia attività di ricerca.

 

Qual è il tuo obiettivo di carriera?

Credo che la ricerca sulle malattie neurodegenerative - che è stata il fulcro del mio dottorato - continuerà a essere una parte importante della mia carriera futura. Oltre a diventare un chirurgo, il mio obiettivo professionale è lavorare un giorno con l'Istituto Nazionale per i Disturbi Neurologici (NINDS) e poter contribuire, con i risultati delle mie ricerche, a progetti clinici su larga scala.

 

Raccontami di un risultato personale di cui sei orgogliosa

Nel 2020, durante il mio secondo anno di dottorato, ho co-fondato il Consiglio Consultivo per Studenti Internazionali (IGSAB) con l’obiettivo di favorire un senso di comunità e appartenenza all'Università di Chicago tra studenti provenienti dall’estero. Un progetto nato dalla consapevolezza che c’erano enormi discrepanze nei ruoli retribuiti di assistente tra studenti internazionali appartenenti a diverse divisioni. Come presidente dell'IGSAB, ho reclutato e coordinato il team di studenti che hanno composto il consiglio e supervisionato l'implementazione di tre progetti focalizzati rispettivamente sullo sviluppo della carriera, il tutoraggio e l'acquisizione di dati.  È stata una notevole esperienza a livello di leadership, gestione finanziaria e organizzazione di eventi. Sono molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto ed è stato meraviglioso vedere altri studenti continuare i progetti che ho iniziato.

 

Ci puoi raccontare qualcosa che non è nel tuo CV?

Ho molti hobby e interessi che mi danno immensa gioia e soddisfazione. Tra questi, la corsa occupa un posto speciale nella mia vita: corro con grande entusiasmo fin dai tempi del liceo! Oltre ai benefici fisici, questa attività mi aiuta a liberarmi dallo stress quotidiano e a rafforzare il mio senso di disciplina, elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi.

Svolgo poi attività di volontariato presso diverse organizzazioni comunitarie come il Greater Chicago Food Depository, l'Hyde-Park Kenwood Food Depository e la Community Health Clinic. Il volontariato mi permette di stabilire delle connessioni profonde con persone provenienti da contesti sociali molto diversi dal mio e questo mi arricchisce moltissimo.

 

Chi è il tuo modello di riferimento?

Uno dei miei modelli di riferimento è Taylor Swift. Non solo fa parte della mia vita da quando ho tredici anni – epoca in cui ho ascoltato per la prima volta il suo album "Fearless" – ma ho sempre ammirato la sua etica lavoratova e la sua passione nell’arte della musica. L’amore che ha per il suo mestiere è la ragione per cui riesce costantemente a produrre musica e a sfidare se stessa sperimentando generi diversi. Spero un giorno di svolgere il mio lavoro con la stessa passione.

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