Sognare in grande: Matteo Cimafonte su come innovazione e resilienza plasmano il futuro
Matteo Cimafonte, studente magistrale in Economics and Management of Innovation and Technology presso l’Università Bocconi di Milano, crede fermamente che il progresso nasca da un pensiero audace e dalla capacità di trasformare i modelli tradizionali per creare valore economico, sociale e ambientale. In questa intervista, racconta cosa lo motiva: dalle start-up innovative, alla sua esperienza come vincitore della borsa di studio della Fondazione Dompé. La sua è una storia di resilienza, ambizione e voglia di lasciare il segno.

Perché hai scelto questo corso?
Ho scelto il corso in Economics and Management of Innovation and Technology perché credo che i leader del futuro non debbano solo saper gestire un’azienda, ma debbano anche sapersi interfacciare con l’innovazione. Le grandi sfide di oggi richiedono una visione che sappia collegare discipline diverse e leggere i dati per prendere decisioni strategiche. Questo percorso mi dà gli strumenti per affrontare un mondo in continua evoluzione e, soprattutto, per fare la differenza.
Cosa rappresenta per te la borsa di studio della Fondazione Dompé?
La borsa di studio della Fondazione Dompé è per me una grandissima opportunità. Mi permette di sognare in grande e mi ricorda che qualcuno crede nel mio potenziale. Questo è un enorme stimolo a dare il massimo. Inoltre, mi permette di accedere al Double Degree Program con la Copenaghen Business School, un’occasione che non vedo l’ora di cogliere.
Qual è, secondo te, il ruolo di innovazione e tecnologia oggi?
Innovazione e tecnologia sono il cuore pulsante della società. Ci offrono gli strumenti per affrontare le sfide più grandi, come il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali. Non possiamo risolvere questi problemi con i vecchi strumenti: servono tecnologie avanzate e modelli di business innovativi. Con le idee e le risorse giuste, possiamo costruire un futuro migliore per tutti.

Quali tre parole ti rappresentano meglio?
Appassionato, entusiasta e creativo sono tre aggettivi che riassumono il mio modo di lavorare e vivere. Sono sempre pronto a dare il massimo in ciò che mi interessa.
Raccontaci un traguardo personale di cui sei orgoglioso.
Durante il secondo anno di università, ero pronto per partire per un programma di scambio, ma alcuni problemi di salute mi hanno costretto a rinunciare. È stato un momento difficile, ma ho imparato a non perdere la concentrazione, nonostante tutto. Questa esperienza mi ha insegnato a essere resiliente e a guardare sempre al lungo termine.
Qual era il tuo sogno da bambino? E oggi?
Da bambino sognavo di esplorare il mondo e scoprire nuove specie animali. Oggi il mio sogno è cambiato: voglio proteggere ciò che già abbiamo. Con così tante specie a rischio, il mio obiettivo più grande è contribuire a creare un futuro sostenibile per il pianeta.
Se potessi cenare con chiunque, vivo o morto, chi sceglieresti?
Marie Curie. Ha abbattuto barriere incredibili nella scienza e ha portato avanti la conoscenza con una dedizione straordinaria. La sua storia di determinazione e passione è un esempio che mi ispira ogni giorno.

Cosa ti appassiona di più?
Le nuove tecnologie e le start-up innovative. Amo le aziende che riescono a coniugare profitto e sostenibilità, creando valore sociale e ambientale. È stimolante vedere come la scienza e la tecnologia possano generare cambiamenti reali e sfidare i vecchi modelli di business.
Alcuni studenti esitano di fronte alla selezione. Hai mai avuto dubbi o timori simili durante il processo di assegnazione della borsa di studio della Fondazione Dompé? Se sì, come li hai superati?
Sì, qualche dubbio c’è stato. Sognare in grande non è sempre facile, soprattutto quando vieni da contesti meno privilegiati. Ho dovuto affrontare il senso di non essere all’altezza, ma la mia determinazione e fiducia in me stesso mi hanno spinto a provarci e ora sono felice di averlo fatto.