Microbi, infezioni e lotta ai tumori: la scommessa biotech di Maddalena ed Elia
Maddalena Carlin ed Elia Battistini sono due giovani ricercatori iscritti al corso di laurea magistrale in Biotecnologie Cellulari e Molecolari all'Università di Trento. Maddalena ha sviluppato il suo interesse per le biotecnologie durante un progetto di alternanza scuola-lavoro in laboratorio, dove ha iniziato a esplorare le interazioni tra esseri umani e microbi. Elia, invece, ha scelto di concentrarsi sulla ricerca oncologica, spinto dalla complessità dei meccanismi molecolari alla base del cancro.
Entrambi sono stati selezionati per la borsa di studio della Fondazione Dompé, un riconoscimento che hanno accolto con soddisfazione, vedendo premiato il loro impegno nel percorso accademico e di ricerca.

Cosa apprezzi di più del tuo percorso di laurea?
MC - Fin da bambina, ho sempre avuto un grande interesse per la scienzia. Tuttavia, è stata l’esperienza di alternanza scuola-lavoro al Dipartimento CIBIO dell'Università di Trento a farmi avvicinare al mondo delle biotecnologie. Questa opportunità mi ha spinto ad iscrivermi al corso di laurea triennale in Biotecnologie e, successivamente, a intraprendere la laurea magistrale in Cellular and Molecular Biotechnology.
EB - Ho scelto di iscrivermi a questo corso perché mi ha permesso di esplorare lo studio del cancro da molteplici prospettive. È un ambito di ricerca che mi ha sempre affascinato, soprattutto per la complessità dei meccanismi molecolari che ne sono alla base.
MC - La mia scelta è ricaduta sull’indirizzo Microbes and Infection, poiché sono particolarmente interessata ai processi cellulari e molecolari che governano l'interazione tra l'uomo e i microrganismi. Credo che comprendere queste dinamiche sia fondamentale per scoprire e sviluppare cure per le malattie infettive.
Come ci si sente ad avere qualcuno che fa il tifo per te?
MC - Il supporto della mia famiglia e dei miei amici è stato cruciale durante il mio percorso di studi. È grazie alla loro grinta e al loro incoraggiamento che sono riuscita a vincere la borsa di studio della Fondazione Dompé.

Come hai reagito quando hai saputo di aver vinto la borsa di studio della Fondazione Dompé?
EB – Inizialmente, non potevo credere a ciò che stava accadendo. Ma quando ho compreso l'importanza della notizia, è subentrata una gioia enorme, specialmente quando la mia amica Maddalena mi ha chiamato per dirmi che anche lei aveva ricevuto la stessa notizia.
Che impatto vorresti avere sul mondo?
MC - Il mio sogno è di collaborare con esperti nel campo delle malattie infettive per contribuire a tradurre le scoperte biotecnologiche in ambito clinico. Sono particolarmente interessata alle infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti, una sfida emergenziale negli ospedali italiani oggi.
EB – Non pretendo di cambiare il mondo da solo, ma spero che, attraverso la mia ricerca, sarà possibile ottenere una maggiore comprensione dei meccanismi molecolari che portano allo sviluppo e alla crescita del cancro.